Dom 21 Aprile
Museo Borgogna
ORE 17:00
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ACCADEMIA DEL RICERCARE
J. Ph. Telemann (1681-1767)
Ouverture-Suite Tafelmusik
Suite in Mi minore per 2 flauti, archi & b.c.
Manuel Staropoli, Luisa Busca, flauti
Yayoi Masuda, Artem Dzeganovskyi, Efix Puleo, Gabriele Cervia, violini
Elena Saccomandi, Alessandro Curtoni, viole
Lorenzo Fantinuoli, violoncello
Simone Severino, violone
Laura La Vecchia, tiorba
Claudia Ferrero, clavicembalo
Telemann trascorse la maggior parte della sua vita musicale, dal 1721 alla morte nel 1767, ad Amburgo. Lì la sua energia creativa sembrava illimitata: insegnò al Johanneum, fu direttore dell’Opera e delle attività musicali in cinque delle principali chiese della città, compose per diverse sedi, inviò regolarmente musica alle corti di Eisenach e Bayreuth, incise, pubblicizzò e vendette lui stesso la maggior parte delle quaranta raccolte di opere che pubblicò tra il 1725 e il 1740. Nel 1732, i cittadini di Amburgo potevano leggere in uno dei loro giornali: “Gli amanti della musica possono aspettarsi nell’anno seguente una grande opera strumentale chiamata Musique de table, scritta da Telemann. (…) Le sottoscrizioni sono accettate ogni trimestre. Un allegato elencherà i nomi di tutti gli abbonati”.
La Musique de table di Telemann, sostenuta da una forte pubblicità e dai contatti del compositore con librai e distributori di Berlino, Lipsia, Norimberga, Francoforte, Londra e Amsterdam, riscosse un immediato e immenso successo.
Il titolo che Telemann diede alla sua pubblicazione, “Musica da tavola”, può far pensare che l’opera servisse solo come piacevole sottofondo a varie attività gastronomiche. A parte il fatto che la musica, come spesso accadeva per le opere da camera, poteva svolgere tale funzione, un titolo come Ouverture, Concerti o Sonate avrebbe probabilmente avuto un impatto minore dal punto di vista pubblicitario. In effetti, le opere musicali scritte e pubblicate con un riferimento alla tavola erano già numerose fin dall’inizio del XVII secolo. La Taffel-Consort pubblicata da Thomas Simpson ad Amburgo nel 1621, le Partite della Mensa sonora di Heinrich Biber (1680) o le Simphonies pour les souper du Roy di Michel-Richard Delalande, tra gli altri esempi, furono tutte scritte in accordo con l’idea, tipica dell’estetica barocca, che tutte le attività umane dovessero coincidere e che i piaceri della vita dovessero incontrarsi, ma furono anche concepite con l’obiettivo di elevare le arti ad altezze principesche.